A tutti coloro che hanno festeggiato l’arrivo del nuovo anno guardando con incanto e stupore i fuochi d’artificio, oggi raccontiamo…la loro storia!

Fu un monaco cinese che nell’ottavo secolo inventò il primo miscuglio di polveri esplosive. La combustione di un miscuglio di sostanze insieme alla presenza di metalli permette di ottenere i fuochi colorati che comunemente vengono chiamati “fuochi artificiali”.
L’esistenza dei fuochi artificiali è indissolubilmente legata all’esistenza dei razzi e alla povere da sparo. L’uso della pirotecnica è presente il Cina già dal I secolo, mentre si hanno testimonianze dell’uso di razzi e di esplosivi già dal VI secolo.

Se i cinesi hanno il merito di averla inventata, il merito di aver portato i Fuochi d’Artificio alla loro massima espressione si dice sia tutto italiano.

In Italia vennero inventati i primi razzi che sparati in aria potevano esplodere in cascate di colori brillanti in grado di illuminare la notte e meravigliare intere città. La scuola napoletana è sicuramente quella che, tra tutte, vanta la maggior identità pirotecnica. Ancora oggi in Italia è molto sentita e molte sono le manifestazioni pirotecniche di carattere internazionale che si tengono sul nostro territorio.

La materia dei fuochi artificiali è in continuo sviluppo. Per circa 2000 anni gli unici colori che si poterono utilizzare furono il giallo e l’arancione. Solo nel XIX secolo gli artigiani riuscirono ad introdurre il rosso, il verde e il blu.

Se siete tra coloro che ne restano meravigliati ad ogni occasione, ora ne conoscete anche un pizzico di storia.
Che sicuramente aiuta ad amplificarne magia e suggestione!